Dentro alle maglie della nota fiaba si dipana una storia parallela, un'altra versione.
È lo sguardo della settima fata che con il suo maleficio racconta un punto di vista diverso.
Un personaggio duro, ipersensibile, ma anche buffo prende dunque la parola.
La settima fata, narratrice e testimone della vicenda, come una sarta laboriosa, allaccia i fili dei ricordi e cuce una mappa di sentimenti belli e brutti, paurosi e necessari, capaci, insieme, di rivelare tutta la complessità che ognuno deve affrontare per vivere.
Cadere, rialzarsi e continuare a correre. Una ferita si aprirà, una crosta la ricoprirà, una cicatrice sarà la sua memoria sulla pelle.
Senza cattivi, senza inciampi e sbagli, non ci sarebbe questa storia, e non ci sarebbe la vita con le sue meraviglie.
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