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conDominio è il progetto di Concita De Gregorio e Sandra Toffolatti, nato nel 2020, in piena pandemia quando era fatto divieto assoluto a chiunque di uscire di casa se non in casi di necessità (comprovata, certificata) e tutte le attività produttive e culturali erano sospese per decreto.

In quei mesi gli unici spazi esterni abitabili sono divenuti, giocoforza e complice il clima primaverile, gli spazi condominiali. Cortili interni, piccoli giardini, tetti e terrazze. Spazi né pubblici né completamente privati, in quanto condivisi: la dimensione esterna e comunitaria della propria abitazione. Il fuori del dentro. Ogni pomeriggio, attorno alle 18 e fin dopo il tramonto, i condòmini sono usciti a prendere aria, fare due passi, a cantare insieme e poi via via parlare, conoscersi, discutere, scambiarsi pietanze o cortesie, piccoli servizi.

Lo spazio inevitabile della comunità è così tornato ad essere quello che nella concezione urbanistica e architettonica di molti nuclei abitativi era stata concepita come la funzione originaria: spazi condivisi dove le persone che vivono in uno stesso luogo possano entrare in relazione fra loro – pensiamo alle cosiddette utopie urbanistiche degli anni Sessanta/Settanta, l’unità di abitazione di Marsiglia di Le Corbusier, sul cui tetto era allestito un cinema, il Corviale, lo Zen. Nella vita di ogni giorno pre-lockdown gli ambienti immaginati per la vita in comune (il primo nucleo della polis, in una accezione appunto politica) sono rimasti disabitati e spesso sono caduti in condizioni di degrado.

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Vuoi per lo stile di vita individuale e collettivo, che ha chiuso ciascuno dentro la sua rotta privata, vuoi per i tempi, i modi della società, il crescere d’importanza della dimensione virtuale rispetto a quella reale. Tv, computer, telefoni. I cortili sono rimasti per i vecchi e per i bambini, i tetti per le antenne paraboliche che portano nelle case segnale tv. Ad un tratto la costrizione a cui siamo stati sottoposti ha mostrato il suo altro volto.

Quello era sì uno spazio inevitabile, l’ora d’aria di una sorta di prigionia, ma al contempo si è mostrato come spazio vitale, colmo di possibilità e di occasioni, di scambi. Uno spazio fertile e felice. La dizione conDominio, che mette l’accento su Dominio, ha il senso di suggerire come si possa dominare e non subire la crisi. Si poteva, insomma, rovesciare il guanto. Governare il cambiamento.

Negli stessi mesi migliaia di artisti, maestranze, persone che lavorano nel campo dell’arte dal vivo sono rimaste ferme: le produzioni bloccate, una moltitudine di lavoratori senza lavoro e senza paga. Si è diffusa rapidamente la modalità streaming, e abbiamo assistito a un profluvio di dirette sulle più varie piattaforme, quasi sempre ad accesso gratuito per gli utenti. Questo non risolveva dunque il problema del venir meno del reddito, per gli artisti, e soprattutto toglieva all’arte dal vivo la sua caratteristica costituiva: quella di essere un evento, appunto, live. Unico e irripetibile, costituito dalla presenza dei corpi e dalla relazione fisica fra artisti e spettatori, che ‘fanno’ lo spettacolo.

Nato per così dire spontaneamente, dall’evidenza che in molti luoghi attori e cantanti e ballerini provavano le loro ‘produzioni sospese’ a casa loro - in cortile, o in terrazzo, in quelle due ore d’aria - suscitando la curiosità l’attenzione e l’ammirazione dei condomini, pubblico fortuito e subito entusiasta, conDominio parte con l’intenzione di mettere a regime e fare un passo avanti nella relazione fra chi produce arte e chi ne fruisce.

1)    Far ripartire l’arte dal vivo. Come evento unico, mai in streaming, con un corretto compenso per gli artisti, nel rispetto di agibilità e condizioni di legge.

2)    Portare l’arte a domicilio. Non aspettarsi che le persone che non hanno la possibilità, i mezzi, il tempo-vita per andare in un teatro o a un concerto lo facciano spontaneamente ma al contrario andare noi a casa loro. Offrire un’opportunità che non avrebbero altrimenti e generare piacere, bellezza, condivisione e infine una curiosità che può essere il seme di un interesse e di una relazione duratura. Coltivare un nuovo pubblico, insomma.

3)     Le periferie, la storia e l’identità dei luoghi. Ogni artista ha una relazione con il suo luogo d’origine. Sia la sua casa, il suo studio, la sua sala prove, il suo spazio. Far rivivere quella relazione. Aprire al vicinato, al quartiere, la possibilità di assistere a qualcosa che in quel luogo si genera e che solitamente è ignoto a chi vive nella porta accanto, perché lì nasce e da lì parte in tournee per i luoghi deputati, altrove. Invece: prima di partire, li si ferma e si condivide. La vita di un artista connota l’identità del luogo dove vive e ne è connotata. Restituire ai luoghi ciò che hanno generato.

4)    Il rispetto dell’ambiente, delle condizioni di natura. Tutti gli eventi sono coerenti con lo spazio e con il tempo in cui avvengono. Lo rispettano e ne sono contaminati. Non c’è nessun artificio. La voce e la luce sono naturali. I suoni che arrivano dall’esterno fanno parte della performance, la luce che cambia la cambia. Il teatro, la musica, la danza tornano nella dimensione delle loro origini, al principio dei tempi, ne ritrovano il senso.

5)    Il dialogo con il territorio e la collaborazione con le strutture e gli artisti. Punto fondamentale del progetto è innescare un dialogo fattivo con il territorio in cui il format avrà luogo. Questo è possibile grazie alla collaborazione indispensabile con le strutture che operano in un sui territori (Circuiti, Teatri, Organizzazioni culturali) e che hanno totale aderenza con la realtà urbana e artistica.

Dialogo e sinergia sono elementi indispensabili per garantire infatti l’aderenza del progetto alla politica culturale che caratterizza il contesto urbano di riferimento.

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Dopo la positiva esperienza maturata nella scorsa stagione e forti della necessità di proseguire nella stessa direzione, il progetto conDominio rimane nel 2021 un punto fermo da cui ripartire e si arricchisce di nuove urgenze dettate da motivazioni non troppo diverse da quelle che lo fecero nascere, e quindi, per questo, ancora più importanti.

Nell’estate del 2020 il panorama teatrale sembrava si stesse riavviando e nelle speranze dell’intero settore dello spettacolo dal vivo si intravedeva, dopo mesi faticosi, il ritorno alla vita. Sappiamo che non è andata così e oggi a distanza di quasi un intero anno dall’inizio della pandemia e delle restrizioni naturalmente conseguenti, la situazione attuale si presenta ancora più grave e le prospettive tutt’altro che certe. L’idea fondante di ripartire dal tessuto urbano e dai luoghi di naturale aggregazione quotidiana dei cittadini per innescare un dialogo attivo tra pubblico e arte teatrale si allarga necessariamente ad una ricerca di dialogo con le strutture deputate per la promozione culturale e del pubblico: Circuiti Pubblici, Teatri pubblici o privati, Organizzazioni Culturali, sono gli interlocutori con cui immaginare come un progetto come conDominio possa essere un mezzo per creare le basi per quelle azioni necessarie e tutt’altro che scontate, che consentiranno di tornare con nuova consapevolezza a riempire le platee e riconnettere il pubblico con il Teatro.

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ConDominio non è quindi solo l’azione di portare il teatro verso il pubblico, ma è il desiderio di portare a conoscenza del pubblico ciò che le realtà artistiche dei territori con cui innescheremo questo dialogo sono state capaci di produrre in un anno dove le circostanze hanno impedito l’evoluzione naturale dei progetti, la messa in scena, e hanno favorito nuove prospettive, nuovi modi di fruizione, nuove forme spettacolari.

ConDominio è il progetto che può raccontare al pubblico la funzione vitale dell’arte il cui flusso non può essere fermato qualsiasi siano le circostanze.

Ci proponiamo di avviare una serie di partnership con i Circuiti Regionali, i Teatri e le Organizzazioni Culturale con forte aderenza nel territorio e di poter programmare con loro, durante i mesi estivi del 2021, almeno trenta repliche distribuite in almeno cinque regioni e otto città. L’attenzione è rivolta specialmente alle aree interne, alle piccole comunità e alle periferie urbane. Le regioni ad oggi individuate sono Sicilia, Sardegna, Puglia, Piemonte, Friuli V.G., Toscana e Veneto.

Si tratta di una piattaforma di partenza che immaginiamo si vada integrando cammin facendo: si possono aggiungere nuove piazze, opportunità, proposte. Con Artisti 7607 rimane attiva la collaborazione avviata nella prima edizione del progetto e volta al sostegno degli artisti che verranno coinvolti anche in questa nuova edizione: un elemento fondamentale per consolidare la e agevolare partnership e condivisioni di progettualità inscrivendole nella cornice del progetto.

Virtualmente il progetto conDominio, in collaborazione con le realtà locali, può mutare e moltiplicare la proposta sulla base delle richieste e delle opportunità.

La prima edizione (estiva 2020)

Le date di Roma 2020.

Le date di Bari 2020